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rifrazioni

 

STALKER DI ANDREJ TARKOVSKIJ

 

Still 1h 3’ 38”

 

Federico Ferrari

 

 

Che si appaghino i loro desideri e che diventino indifesi come bambini,

perché la debolezza è potenza e la forza è niente.

 

 

Non c’è felicità che negli inizi, là dove tutto è in potenza, dove tutto è potenza. La vita inizia dalla ricerca di un istante di felicità. Il suo fine più profondo e reale coincide con questa ricerca mossa dal desiderio. La fine di ogni vita risiede nell'incapacità di rinnovare il momento iniziale, nell'incapacità di lasciare che la potenza resti potenza, senza irrigidirsi in pura forma, in formalismo e in semplice appagamento pulsionale.

Se si dà un'etica della vita, allora, questa consiste nel desiderare la felicità, nel riconoscere la felicità come un desiderio inaugurale, insopprimibile e inappagabile. Per abitare il desiderio, per lasciarsi guidare dal desiderio nella ricerca della propria via, occorre farsi un'immagine della felicità, lasciando che all'interno di questa immagine si muova senza fine l'inquietudine di un desiderio inappagabile. Lasciare che l'immagine sia il luogo del desiderio, e della sua realizzazione infinita (del suo infinito divenire realtà: tutt'altro dal suo semplice appagamento).

Non irrigidire l'immagine nell'armatura del significato, nella rigidità di una forma che vorrebbe dire tutto, che vorrebbe mostrare ciò che non può mai essere davvero mostrato: il lato oscuro del desiderio, il pozzo nero in cui tutto finisce per tornare infinitamente a riemergere.

 

[…]

 

 

 
 

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