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VIVRE SA VIE

di ANDREA APPETITO

 

ah, il Cinema!

 

Mi piacerebbe dire “Questa è la mia vita”. Ma credo che nessuno mi presterebbe attenzione. Una vita sola del resto non è molto interessante. Il cinema è un luogo oscuro pieno di tentazioni. Uno spazio in cui si può condividere un immaginario con una sconosciuta. Certo a volte questo immaginario è scadente. Ma è ancora a buon mercato. Si può scegliere sempre un altro film e un altro immaginario. Mi domando perché se il cinema è così attrattivo non ci sono più cinematografi nella mia città. Se cammino per le vie del centro scopro molti cinema abbandonati. Chiusi. C’è un Multisala in periferia. Lì è concentrato l’immaginario di tutti. Penso che tutto sommato è solo un problema di concentramento. È lo stesso problema di concentramento che va avanti da tempo. Ogni epoca ha le sue soluzioni. Però m’assale un dubbio. E se non fosse solo questo e se fosse che tutta quanta la Città è diventata un set colossale? Se cambio ottica e la guardo così, cacchio, funziona! Mi guardo intorno. Ci sono molte comparse. Cammino tra altre figure. Immagini in movimento. Ma qual è la storia? Cosa si racconta? Da questi miei interrogativi deduco la mia parte nel film (forse è un autoinganno, ma non mi rassegno al ruolo di comparsa): sono un detective e devo risolvere il caso.

poetiche

 

 
 

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