VISIONI
The Wrestler di Darren Aronofsky
DAL TEATRO AL WRESTLING
Ovvero uno sguardo sullo show del wrestler come attore
di Lucilla Mininno
«Ricordo...
Ricordo quando non c'erano domande... Risposte, sì. C'erano risposte a tutto...
C'erano risposte ovunque guardassi. Non c'era alcun dubbio... La gente sapeva
chi ero e se qualcuno non lo sapeva lo chiedeva, e noi dicevamo i nostri nomi».
Così uno tra gli amici di infanzia dell'Amleto, uno tra Rosencrantz e
Guildersten, commenta la propria condizione una volta che i due, fatti fuori
dallo shakespeariano capolavoro, si ritrovano catapultati nella celebre opera
di Stoppard. Rosen e Guiden forse sono biologicamente morti o forse no. Non è
dato saperlo nel dramma che li ha generati e che li liquida con poche battute
nella bocca di altri personaggi, senza mostrarci però alcuna prova visibile
della loro fine. I due attori scompaiono nel niente. Abbandonati su una nave.
Semplicemente si ritrovano senza battute, senza più scene. E la loro vita,
senza più drammaturgia, finisce. Ma solo per un momento. Rosencrantz e
Guilderstern si rianimano, infatti, nel testo di Stoppard. Un messaggero li
convoca e restituisce loro un percorso con un'azione, un senso, uno scopo, che
sfugge loro, però, per tutta la durata dell'opera e che i due coglieranno solo
nel finale. Rosen e Guiden si ritrovano a vagare in mezzo a domande senza
risposta e ai lanci di una monetina che risolve sempre tutto con quel
"testa" presagio della loro morte. Si ritrovano soprattutto ad
assistere al dramma che li ha generati e che li sfiora quasi accidentalmente ma
dove nessuno più li riconosce, dove nessuno conosce più il loro nome, primi fra
tutti loro stessi. E che cos'è questo se non quello che succede al The Ram,
quando, abbandonato il wrestling, si ritrova a sua volta ad essere chiamato con
un nome che non gli appartiene e in cui assolutamente non si riconosce? Il
grande showman, più simile nei tratti e nel carattere ad uno dei suoi più
celebri padri artistici, il Cristo, che al lottatore tutto muscoli e rabbia che
si è soliti immaginare quando si pensa ad un wrestler, prova a ritirarsi per un
attimo dietro le quinte, ad abbandonare il ring, e non si riconosce più.
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